| per farvi capire al meglio la questione, devo trascrivervi un pezzo del mio libro preferito, che ricordo a memoria. un pezzo che gira e rigira nella mia mente... tratto dal libro "il mondo in briciole" di melina marchetta.
"mi chiede come mi chiamo per la quarta volta in una settimana. Sa che io so che lo sa, eppure insiste con questa farsa! -Katarina Esperante- gli rispondo. Luca guarda me, e poi lui, e poi di nuovo me come se fossi pazza. William Trombal alza lo sguardo dal registro dei ritardatari: -questo non è il tuo nome. Io non gli rispondo, lui guarda Luca ed alza gli occhi al cielo. -Luca Spinelli -risponde mio fratello educatamente -e questa è...- lo fulmino con lo sguardo mortale degli Spinelli -...è mia sorella. William Trombal ci rinuncia e scrive il mio nome sul registro dei ritardatari: -siete arrivati quattro volte in ritardo, questa settimana... -dice, sottolineando l'ovvio. Mi accorgo che mio fratello gli sorride educatamente. Lui vorrebbe che tutti siano felici e odia qualsiasi tipo di conflitto. gli do una sgomitata mentre ci dirigiamo verso il cortile interno della scuola: -non devi parlare con quel tipo -gli dico. -è il respontabile del quinto, Katarina. -e allora? Non è mica diventato Dio, no?"
prima puntualizzazione: il quinto detto da Luca è qualcosa come la quinta elementare, infatti questo libro è stato fatto in Australia... trama in breve: la protagonista del libro è Francesca, che si ritrova in una nuova scuola col fratello Luca. Will Trombal è un ragazzo dell'ultimo anno, che stà antipatico a Francesca... beh, il libro finisce che i due si mettono insieme.
ora, veniamo a me. a me e al mio peggior nemico. costui è uno dell'ultimo anno, del classico. lo vedo minimo tre volte a settimana, dati interessi comuni (con in aggiunta la sfortuna): la domenica lo trovo a messa, il lunedì a teatro e il martedì all'ora di ginnastica (nella mia scuola ci sono sempre almeno due classi che fanno educazione fisica insieme...). detto questo, io odio lui e lui odia me. perché sta dapertutto. e poi lui è tutto quel che odio in un ragazzo. con, in aggiunta, tutto ciò che odio in me stessa. se mi avvicino, lui fa finta di niente. ovviamente, non ci salutiamo. da lontano...lo sorprendo a fissarmi. quando parlo con le mie amiche, dico sempre che da lontano lo vedo guardarmi con disprezzo...e se non fosse così? e soprattutto, perché me lo chiedo? se lo odio, perché mi pongo tutte queste domande? oggi, andando al classico, gli sono passata accanto. lui, che stava parlando con i suoi amici, ha dimezzato la frase per guardarmi. poi ha continuato come se niente fosse. ciò è stato notato anche dalla mia amica. le domande, sono sempre quelle di sopra.
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