storiella..

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..--"rika"--..
view post Posted on 17/10/2009, 18:59




grazie a tutte e 2 ^^
appena avrò il tempo continuerò...non so quando..
attualmente, le mie giornate si svolgono così:
scuola-studio-palestra/scuola-compiti scritti-studio, a giorni alterni..
senza un attimo di pausa, nell'utopia di raggiungere quella tanto sospirata media del 9..
 
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;ice"
view post Posted on 20/10/2009, 15:58




tranquilla e buona fortuna con il tuo 9
 
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..--"rika"--..
view post Posted on 20/10/2009, 17:59




dovrei avere una mezz'oretta libera *-*
ed eccomi qui a scrivere..

6° CAPITOLO
-in ritardo oggi, eh?- mi saluta Narciso, alzando lo sguardo dal suo racconto e grattandosi la testa.
chiudo la porta alle mie spalle: sono appena arrivata.
-eggià.
mi avvicino al tavolino dove lavora e prendo una sedia.
-cos'hai oggi?- mi chiede lui, posando la penna e dedicandosi totalmente a me.
-niente..-gli dico.
-quell'espressione non dice affatto "niente".
-vabè, però...non è niente di importante. -gli dico, come per chiudere l'argomento.
non è affatto un problema. e solo la mia vita.
e poi...
non sono abituata a parlare dei miei affari personali. è una cosa che mi infastidisce profondamente, un qualcosa totalmente lontano da me.
narciso continua a guardarmi, aspettando. non mi chiede niente, aspetta e basta.
sembra davvero interessato ad ascoltarmi. possibile?
-è mia madre. -gli dico.
-tua madre? -chiede lui, con la sua solita aria da imbecille.
-sì, mia madre. l'ho incontrata ieri sera, quando sono tornata a casa.
-non mi sembra di aver mai incontrato tua madre...
-infatti. lei esce la mattina presto per andare a lavoro, torna la sera tardi. io stessa, che vivo con lei, la vedo pochissimo. però ieri è tornata a casa prima, dal lavoro. le ho parlato...non so perché, ma questo mi ha messo di cattivo umore.
-forse perché hai paura.
-scusa?- gli chiedo io. paura di cosa?
ma almeno, mi stava ascoltando?
-noi tutti abbiamo paura di ciò che non conosciamo. forse tu hai paura di tua madre. hai paura di quello che potrebbe dire, e di quello che potresti dire tu. perché se tu non dici cose giuste, magari a lei non piacerebbero. e non sai quello che farebbe se non fosse s'accordo con te.
-non mi picchierebbe mai. -intervengo io.
-non ho mai detto questo.
lui mi guarda, con la sua solita espressione. sì, d'accordo, magari quello che dice avrà pure un senso, ma...
ma?
decido di cambiare discorso.
-come va il romanzo?
-va. a proposito, grazie ancora di avermi permesso di usare il tuo nome per la protagonista.
-figurati.
lui riporta la sua attenzione al racconto, e raccoglie i fogli sparsi sul tavolino, per riordinarli.
a quanto vedo, avrà già scritto una decina di pagine...
-mi farai leggere il tuo racconto, prima o poi?
lui si gira, e per la prima volta riesco a capire veramente il suo stato d'animo. lui è terrorizzato.
terrorizzato?
no, impossibile...
in pochi secondi torna alla sua espressione di sempre, tanto che non sono neanche sicura di aver veramente visto del terrore, prima.
-prima o poi. -termina lui.
si alza.
-vado a prepararmi una tazza di tè. ne vuoi una anche tu?
annuisco, e lui va a prendere il necessario da una mensola, arrampicandosi sopra una sedia ché è troppo basso per arrivarci da solo.
-posso chiederti una cosa?
-dimmi.
-si vedeva tanto, che avevo un problema?
-sì. hai cambiato atteggiamento, hai cambiato espressione. hai cambiato persino la sedia dove di solito ti siedi.
ah, è vero. di solito mi metto sull'altra.
mi alzo per sedermi dove di solito, ma scanzandola da sotto il tavolo mi rendo conto che non posso.
e già occupata dalla bambola.
 
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..--"rika"--..
view post Posted on 22/10/2009, 14:56




bisogno di scrivere.
vado.

continuo a guardare la bambola, un po' inquietata dalla sua presenza.
perché? a dire la verità, non lo so neanche io.
mi capita, a volte, di sentire un forte disagio dentro, un'emozione forte che dal cuore raggiunge il culmine, togliendomi il respiro, rendendomi prigioniera e troppo pesante per potermene liberare.
mi batte forte il cuore, gonfio di questo sentimento, il respiro si fa affannoso, mi gira la testa.
c'è una bambola al mio posto.
Sono stata rimpiazzata da una bambola. e allora?
non lo so. so solo che mi sento male, male da morire, e mi piacere svenire per perdere i sensi e non sentirmi più come mi sento adesso.
mi tremano le gambe, ma non cadrò. sono tropo forte per cadere.
semplicemente, continuerò a stare così male.
-che hai? -mi fa Narciso, svvicinandosi.
lo vedo vicino a me, e lo abbraccio.
perché? non so. per trovare un aiuto, forse. o per avere la sicurezza di non cadere.
anche se so che, così facendo, non potrò fare altro che aspettare che termini il batticuore.
sento battere ache il cuore di Narciso, attutito dal pancione, tuttavia irregolare quanto il mio.
l'inquietudine sale a mille, mi distacco da lui nella tentata ricerca di un equilibrio.
-non mi sento bene...-gli dico.
-vuoi metterti sul letto della camera degli ospiti?-mi chiede.
e vorrei rispondergli di no, che torno a casa mia, e sdraiarmi sul letto di camera mia, sotto le coperte...
eppure non lo faccio.
-ok.
 
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†Rosy†
view post Posted on 30/10/2009, 17:33




Rika,te l'ho gia detto ma te lo ripeto.
Io adoro iil tuo modo di scrivere e questa storiella è molto bella,mi colpisce sul piano psicologico.
Brava!!Continua così!! ;)
 
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..--"rika"--..
view post Posted on 31/10/2009, 23:35




più ricevo complimenti e più ne vorrei altri.. sono la regina della vanità.. ._.
che essere immondo che sono.

sono felice che ti colpisca sul piano psicologico..anche perché è su quello che lavoro di più xD
è bello che qualcuno se ne sia accorto *-*
 
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†Rosy†
view post Posted on 1/11/2009, 10:31




Io adoro la psicologia,e tutto ciò che la ruguardi.Ho capito fin da subito che lavotavi sul piano psicologico..ma aspettavo di vedere il continuo.
Poi guarda...è bello ricevere complimenti se sono meritati...e credo che te li meriti tutti,uno ad uno..
 
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;ice"
view post Posted on 1/11/2009, 12:38




manco per un po' e hai scritto ben 2 capitoli
favolosi come al solito *-*
 
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..--"rika"--..
view post Posted on 6/11/2009, 15:20




sì, ice...in effetti, questo tuo ritardo a commentare mi ha fatto soffrire molto...ç__ç
*disse quella che risponde sempre in ritardo..*
questa storia sta iniziando ad entusiasmare anche me xD
la continua appena ho tempo (troverò un'oretta di fila da impiegare in codesto modo?) =)
 
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..--"rika"--..
view post Posted on 27/11/2009, 16:13




ho voglia di scrivere <3

7° CAPITOLO
Rose bianche, rose rosse.
Mi guardo intorno, e vedo solo rose.
Rose gialle, rose verdi..no, non sono rose verdi. sono solo normalissimi boccioli non ancora aperti.
come se li avessi chiamati, come se avessi dato loro un nome e lo avessi pronunciato, una serie di boccioli avanti a me iniziano a schiudersi.
avanti a me, dietro a me, ai lati. sono circondata.
le rose si stanno aprendo tutte nel medesimo istante, rivelandone i colori. nascono verdi, si schiariscono nel bianco.
c'è qualcosa di strano.
qualcosa di così strano, che le rose non si limitano ad aprirsi ed a mostrarsi, ma continuano a muoversi.
qualcosa di strano..
non sento più il profumo delle rose. anzi, non avverto alcun profumo.
le rose si colorano di una sfumatura rosa, che piano le colora, e le scurisce fino a farle diventare rosse...e non contento, continua a scurirle fino a farle diventare più scure..fino a farle diventare nere...
il nero è il suo colore.
si alza un forte vento, portandosi dietro il suo odore, così forte che fa seccare le rose e ne ruba i petali nella stessa forza, e vedo petali avanti, dietro ai lati e sono circondata.
ma non ho paura.
mi sveglio.

mi sveglio e sono qui, sul letto nella casa di narciso.
sono qui da...quanto? non so.
Narciso non è qui nella stanza, ma non ho voglia di cercarlo: mi sento stanca, e l'unica cosa che ho voglia di fare e che faccio è stringere in un pugno il lenzuolo ornato dalle piccole rose.
rose?
dovrei ricordarmi qualcosa sulle rose..uno di quei ricordi che non mi appartengono più, uno di quei tanti ricordi a cui penso ma che non riesco ad afferrare.
afferro le rose del lenzuolo, ma non i ricordi.
ricordi di cosa, poi? non so. di gran parte dei miei sogni e di...tante e tante altre cose che non ricordo, che la mia mente non ha rimosso eppure mi impedisce di conoscere.
mi alzo dal letto, ho fame.
in cucina, narciso è appoggiato al tavolo, e dorme.
lì sopra i fogli del suo romanzo.
torno a casa mia, arrivo in camera di mia madre.
mi è sempre piaciuta, la camera di mia madre. non so neanche io il perché.
mi fermo davanti ad uno specchio a muro che, da quanto ricordo, c'è sempre stato.
guardo il mio riflesso, che termina con la fine superiore dello specchio e la mia fronte.
e pensare che da piccola non riuscivo quasi a raggiungere l'estremità inferiore per vedermi...
mia madre mi tirava su in braccio, per drmi una mano.
quando mia madre ha iniziato a dileguarsi dalla mia vita, ho imparato ad arrampicarmi sopra le sedie, per ottenere lo stesso risultato.
peccato che non ci sia mai riuscita.
il mio riflesso, è diverso senza mia madre.
mia madre, quando sorride, sembra che tutta la stanza di illumini di gioia.
per me non è stato mai così.
apro la bocca, aguardare quello stupido apparecchio che tanto odio.
io non sono affatto come mia madre.
lei ha i capelli ricci e ramati, gli occhi verdi, è magra ma ha le curve giuste.
io ho i capelli neri e lisci. gli occhi marroni. sono piatta e troppo grassa insieme.
lo so che non sembra coerente, ma è così.
ho la pelle chiara, e questo accentua i brufoli e i punti neri.
mi arriva uno sputo in faccia.
cioè, arriva uno sputo in faccia al mio riflesso. uno sputo proveniente dalla mia bocca.
torno in camera mia, e prendo "opere di cristallo".
pere di cristallo è un libro che mi ha regalato mia madre, e che ho iniziato a leggere tempo fa.
da quanto ho iniziato a venire da Narciso, non ho trovato più il tempo nè la voglia di dedicargli tempo, per cui era rimasto lì.
peccato, era un libro bello.
e mi metto a leggerlo per questo, e pèerchè non ho nientye da fare.
la protagonista del libro si chiama Candace, e ha la mia stessa età.
vive in una strana famiglia di sei componenti: lei, i genitori, la nonna, una sorella e un fratello maggiori; sembrano una famiglia unita, tanto che si assomigliano tutti sia d'aspetto (o almeno in ciò che i limiti dell'età rende possibile) sia di comportamento.
eppure, candace ha un talento che la rende unica: in una famiglia totalmente priva di un qualsiasi orecchio musicale, lei sa cantare.
la cosa totalmente assurda è che se ne vergogna, perché la famiglia l'ha sempre educata facendole intendere che il cantante è una delle peggiori professioni che ci siano...un po' come fa la volpe con l'uva, insomma.
sono arrivata fin qui.
magari, continuando con la lettura, capirò anche il senso del titolo del libro...
 
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valenzz90
view post Posted on 27/11/2009, 17:04




molto bello questo capitolo, la storia si fa sempre piu interessante.
 
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†Rosy†
view post Posted on 27/11/2009, 18:42




Ancora più bello degli altri..continua!Presto!
 
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;ice"
view post Posted on 6/12/2009, 21:19




*u* che carino
 
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..--"rika"--..
view post Posted on 6/12/2009, 22:39




8° CAPITOLO
vengo svegliata dallo squillo del telefono.
non ho una voglia al mondo di alzarmi, e cerco di affondare la testa nel cuscino e tornare a dormire.
ma il telefono non smette di quillare...
mi alzo:
-mmm..
-ehi, ciao Maty!
sento la voce acuta di Alessia dalla cornetta rimbombarmi nella testa, ed avrei voglia di chiudere la chiamata...solo che Alessia è la mia migliore amica, e non posso trattarla male.
-ciao...scusa, ma stavo dormendo...
-infatti mi hai fatto aspettare un bel po', signorina...va bene, dai, non importa. ti va di uscire?
-ora?
-sì...cioè, tra poco.
alzo la testa in direzione dell'orologio...sono le 15.oo.
non mi ricordo neanche a che ora sono andata a dormire, ieri notte...ricordo solo che ho letto un bel po'...
-a che ora?
-quando ti pare, passa a casa mia.
-beh...allora mi vesto e vengo.
-ok, ti aspetto! ciao!
Ale chiude.
guardo per un po' la cornetta del telefono...
io non ho molte amiche, e francamente non saprei dire di preciso come si comportano le vere amiche, cosa fanno e cose così.
però, sono sicura del fatto che il mio rapporto con ale è strano.
un po' perché sono strana io, un po' perché è strana lei.
quest'oggi mi sono svegliata alle 15.oo, per uno squillo del telefono che è durato in una maniera esorbitante.
è strano, anche se Ale sembra non accorgersene.
infatti, al telefono ha aspettato paziente che mi svegliassi, per invitarmi da lei.
bah.
mi preparo, e cerco il volantino degli orari degli autobus cittadini.
Alessia abita al centro della città.
anche per questo il nostro rapporto è strano.
non ci vediamo poi così tanto, anzi.
beh...è semplicemente strano.
mi ritrovo alla fermata dell'autobus ad aspettare il numero 4, che dovrebbe passare tra 10 minuti.
non contando che di solito arriva in ritardo.
la cosa brutta, è che quando aspetto, mi ritrovo a pensare.
a tante cose.
soprattutto al fatto che questo mondo è meschino e insensibile.
 
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†Rosy†
view post Posted on 7/12/2009, 09:51




Wow..che bel capitolo intenso...complimenti..continua ptresto!
 
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59 replies since 25/8/2009, 22:34   699 views
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