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valenzz90
view post Posted on 28/8/2009, 21:22




la vita è persona..la vita è anche persone..la vita è anche altro..

Il suono di mille silenzi
 
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†Ophelia†
view post Posted on 10/9/2009, 14:11




Tutta quella citta', non se ne vedeva la fine... La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? E il rumore. Su quella maledettissima scaletta... era molto bello, tutto... e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c'era problema. Col mio cappello blu, primo gradino, secondo gradino [...]. Non e' quel che vidi che mi fermo. E' quello che non vidi. Puoi capirlo fratello? E' quel che non vidi ... lo cercai ma non c'era, in tutta quella sterminata citta c'era tutto tranne... c'era tutto ma non c'era una fine. Quel che non vidi e' dove finiva tutto quello, la fine del mondo.
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno puo' fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita e' la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si puo' vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa e' la verita', che non finiscono mai e quella tastiera e' infinita... Se quella tastiera e' infinita, allora su quella tastiera non c'e' musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello e' il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade. Ce n'e' a migliaia, come fate voi laggiu' a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n'e'. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormita', solo a pensarla? A viverla...
Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila per volta. E di desideri ce n'erano anche qui, ma non piu' di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicita', su una tastiera che non era infinita. Io ho imparato cosi'. La terra, quella e' una nave troppo grande per me. E' un viaggio troppo lungo. E' una donna troppo bella. E' un profumo troppo forte. E' una musica che non so suonare. Perdonatemi, ma io non scendero'. Lasciatemi tornare indietro, per favore.

da Novecento, di Alessandro Baricco
 
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LuceLontana
view post Posted on 10/9/2009, 20:16




oddiooooooooooooooooooooooooooo l'ho regalato alla mia migliore amica reale per il suo compleanno


comunque..

Ascolta la tua vita. Ti sta dicendo tutto quello che hai bisogno di sapere su cosa puoi fare del tuo futuro.
Richard Bach
 
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valenzz90
view post Posted on 10/9/2009, 20:21




" io già non ero come altri erano, nè vedevo come gli altri vedevano. Tutto quello che amai io l'amai da solo"

Edgar Allan Poe

( tratto da il suono di mille silenzi di Emma la spina)
 
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view post Posted on 27/9/2009, 18:05

Lacrima arcobaleno
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“- [Erminia] Per questo mondo moderno, semplice, comodo, di facile contentatura, tu hai troppe pretese, troppa fame, ed esso ti rigetta perché hai una dimensione in più. Chi vuol vivere oggi e godere la vita non deve essere come te o come me. Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, lavoro invece di attività, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria... (...) Speriamo che le altre epoche siano state migliori e altre diventino migliori in avvenire, più ricche, più larghe, più profonde. Ma a noi serve poco. E forse è sempre stato così...
- [Harry] Sempre come oggi? Sempre un mondo di politicanti, di trafficanti, di camerieri e uomini di mondo, senza aria per uomini veri?
- Perché no? Io non lo so. Non lo sa nessuno. E del resto non importa. (...) Sempre è stato così e così sarà per sempre: il tempo e il mondo, il denaro e il potere apparterranno ai deboli e ai superficiali, mentre gli altri, i veri uomini, non avranno niente. Niente all’infuori della morte.
- Proprio nient’altro?
- Ma sì, l’eternità.
- Vuoi dire il nome? La fama presso i posteri?
- No, caro lupetto, non la gloria. Che valore può avere? E credi forse che tutti gli uomini autentici e completi siano diventati famosi e passati alla posterità?
- Oh no, certo.
- Dunque non si tratta di gloria. La gloria esite soltanto per la cultura, è una faccenda che riguarda i maestri. No, non conta la gloria: conta invece ciò che io chiamo eternità. I credenti lo chiamano regno di Dio. Io penso così: noi uomini, noi che abbiamo maggiori pretese, che abbiamo le aspirazioni e una dimensione di troppo non potremmo neanche vivere se, oltre all’aria di questo mondo, non ci fosse anche un’altra atmosfera respirabile, se oltre al tempo non esistesse anche l’eternità, il regno dell’autenticità. Di questo fanno parte la musica di Mozart e i poemi dei tuoi grandi poeti, e i santi che hanno fatto miracoli, sofferto il martirio e dato un grande esempio agli uomini. E di questa eternità fa altrettanto parte l’immagine di ogni vera azione, la forza di ogni sentimento genuino, anche se nessuno ne sa nulla, se nessuno ne scrive e ne conserva la notizia ai posteri. Nell’eternità non esistono posteri, esistono soltanto contemporanei.”

(Hermann Hesse - Il lupo della steppa)
 
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†Ophelia†
view post Posted on 29/9/2009, 01:19




La mia domanda - quella che a cinquant'anni mi conduceva al suicidio -era la domanda più semplice, quella che sta in fondo all'animo di ogni uomo, dal bambino più stolto al vecchio più saggio, quella domanda senza la quale, come io avevo sperimentato in concreto, la vita non è possibile. La domanda era questa: "Che cosa verrà fuori da quello che faccio oggi, da ciò che farò domani; che cosa verrà fuori da tutta la mia vita?"
Formulata in altro modo, la domanda sarebbe questa: "A quale scopo vivere, a quale scopo desiderare qualcosa, a quale scopo fare qualche cosa?". In altro modo ancora, la domanda si può formulare così: "Vi è nella mia vita un qualche senso che non venga annullato dalla morte che mi incombe inevitabilmente?"
Proprio a questa stessa domanda, diversamente formulata, io cercavo risposta nella scienza umana. E trovai che in rapporto a tale domanda tutte le scienze dell'uomo si dividono per così dire in due emisferi opposti alle due estremità dei quali vi sono due poli: uno negativo e uno positivo; ma che né a un polo né all'altro, non vi è alcuna risposta ai problemi della vita.
[Confessione - Lev Nikolaevic Tolstoj]
 
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valenzz90
view post Posted on 30/9/2009, 17:34




Sébastien-Roche-Nicolas de Chamfort

Ad alcuni uomini le illusioni sulle cose che stanno loro a cuore sono necessarie come la vita stessa

 
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21 replies since 29/12/2008, 21:54   193 views
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